Emission Trading System: il decreto di attuazione del Sistema ETS è in arrivo
Il Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2024 ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo per il recepimento di alcune disposizioni sulle emissioni, in conformità ai principi e criteri direttivi previsti dall’articolo 12 della legge di delegazione europea 2022-2023.
Quali sono le nuove direttive attuative del Sistema ETS che lo aggiornano e che richiedono una conformità nazionale con un decreto di recepimento, necessario per permettere al nostro Paese di uscire dalla procedura di infrazione aperta su questi temi? Le tre direttive che il Governo dovrebbe attuare con il Decreto legislativo in lavorazione sono:
- Direttiva (UE) 2023/958, che modifica la direttiva 2003/87/CE riguardo al contributo del trasporto aereo all’obiettivo di riduzione delle emissioni in tutti i settori dell’economia dell’Unione e che attua una misura mondiale basata sul mercato,
- Direttiva 2023/959, che modifica la direttiva 2003/87/CE, istituendo un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione,
- Decisione (UE) 2015/1814, relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra.
Emission Trading System: le tre direttive da approvare per attuare il Sistema per le emissioni
Tutte e tre le direttive modificano la direttiva 2003/87/CE, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, noto come Emission Trading System (EU-ETS). Attualmente, tutte e tre le direttive sono ancora nella lista delle procedure di infrazione europee in cui il nostro Paese è incappato da anni.
La Direttiva 958 modifica profondamente la direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, che ha istituito un sistema in Europa per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra, con l’obiettivo di promuovere la riduzione di queste emissioni secondo criteri di costo-efficienza economica. In particolare, modifica l’articolo 28 bis della direttiva del 2003, che costituisce il sistema di deroghe per l’attuazione obbligatoria del regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale (CORSIA), che stabilisce norme internazionali e pratiche raccomandate in materia di tutela dell’ambiente per CORSIA (“SARP di CORSIA”).
Ricordiamo che l’ultimo aggiornamento sul sistema ETS nel trasporto aereo è arrivato con il decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47, che attua la direttiva (UE) 2018/410 in materia di riduzione delle emissioni del trasporto aereo e promozione di investimenti a favore di basse emissioni di carbonio.
Il sistema EU-ETS rappresenta uno dei principali strumenti della politica ambientale europea per il contrasto ai cambiamenti climatici, incidendo sul costo di utilizzo delle fonti inquinanti mediante la creazione di diritti di emissione negoziabili su appositi mercati.
Il Sistema opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni: si fissa un tetto massimo (cap) alla quantità totale di emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati, cui corrisponde un equivalente numero di quote che possono essere acquistate o vendute dagli operatori. Tali quote possono essere allocate a titolo oneroso, mediante aste pubbliche, o gratuito, mediante assegnazione diretta agli operatori che soddisfino determinati requisiti
L’obiettivo di tale meccanismo è la riduzione delle emissioni per il 2030 in tutti i settori dell’economia e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 mediante una progressiva riduzione del quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori.
In particolare, tale sistema EU-ETS, delineato dalla direttiva 2003/87/CE, è stato modificato dalle direttive oggetto di recepimento. La revisione della citata direttiva 2003/87/CE comporta dunque la necessità di apportare modifiche al relativo decreto legislativo di recepimento (d.lgs. 9 giugno 2020, n. 47), al fine di adeguare l’ordinamento interno al nuovo quadro giuridico europeo.